“Alberi della Memoria” è il primo risultato di un articolato progetto di ricerca promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e finalizzato al recupero della memoria storica di singolari monumenti dedicati alla commemorazione dei caduti della Grande guerra: i Parchi e Viali della Rimembranza, istituiti nel 1922 su proposta dell’allora sottosegretario di Stato per la Pubblica Istruzione, Dario Lupi.
L’iniziativa di Lupi prevedeva la creazione, "in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata," di aree verdi dove piantare un albero per ogni caduto in guerra e fu affidata, nella realizzazione, alle “scolaresche d’Italia”. L’impresa, caldeggiata e strumentalizzata a fini propagandistici dal regime fascista, intercettava comunque il legittimo desiderio popolare di rendere omaggio e preservare la memoria di quanti avevano perso la vita in guerra e, pertanto, ebbe negli anni ’20-’30 del Novecento una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale.
Tuttavia, con il passare del tempo e l’avvicendarsi di alcune generazioni, molti di questi luoghi della memoria hanno perso la loro originaria connotazione e oggi sono identificati e vissuti come ville comunali o anonimi spazi verdi urbani.

Da qui, con l’obiettivo primario di recuperare e restituire, soprattutto alle nuove generazioni, un importante tassello di memoria collettiva legato ad una delle pagine più tragiche della storia del nostro Paese, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata ha realizzato il censimento dei Parchi e Viali della Rimembranza in Basilicata, quelli ancora esistenti e quelli di cui rimane traccia solo nei documenti.
La ricerca è stata condotta dai giovani laureati assegnati all’Istituto per la realizzazione del Progetto “Grande Guerra e processi di pace: i luoghi e i contenuti” nell'ambito del programma MiBACT “500 Giovani per la Cultura”.

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Foto storica dell'impianto del Parco della Rimembranza di Genzano di Lucania